Di tutte le persone che possono mettersi a fare una recensione di un orologio GPS, non sono certo io il più titolato. Per quanto sia per noi uno strumento lavorativo, ho sempre beneficiato dei suoi servizi, ma non mi sono mai addentrato molto nei meandri tecnico/tattici. Ed è forse questo il motivo per cui mi sono trovato subito bene con COROS, che ha fatto della facilità di utilizzo uno dei punti forti. Però, come tutti i miscredenti, una volta vista la luce, ho iniziato a interessarmi a tutte quelle piccole cose che prima erano “inutili orpelli” ed ora sono anche ai miei occhi “features indispensabili”. Resto dell’idea che ci si può allenare anche con un orologio digitale no GPS da venti euro: ma devo arrendermi al fatto che smanettare tra opzioni, configurazioni, dati e app, è un piacere perverso. Ed è per questo che la presentazione del nuovo VERTIX 2 mi ha incuriosito parecchio. E allora eccolo qui nei dettagli.
Uno dei motivi per cui non ho mai amato gli orologi GPS, era dover portare al polso un mattone con cui avrei potuto sfondare la vetrina di una banca (non che ci abbia mai pensato, sia chiaro). Tanto che ho sempre barattato la famigerata durata per la portabilità di un orologio normale: registravo gli allenamenti e nei lunghi avevo comunque altro a cui pensare. Però rosicavo. COROS è stato il primo orologio che sia nella versione PACE che nella versione APEX PRO mi ha permesso di tenere l’orologio al polso tutto il giorno e non usarlo solo per correre, perché sono stati bravissimi ad abbinare una durata ottima con un ingombro minimo. Il VERTIX 2 ovviamente è un pochino più ingombrante dell’APEX, ma rientra comunque in una dimensione per me accettabile, quindi la prima impressione è positiva.
Parlavamo della durata della batteria: il VERTIX 2 sposta ancora l’asticella, arrivando a 140 ore in modalità full GPS (diventano “solo” 50 con il dual-GNSS mode che vedremo dopo) e addirittura 240 in ultra tracking. Dovreste riuscire a farci stare dentro qualsiasi tipo di attività. Se avete in mente qualcosa che va oltre i 10 giorni, forse dobbiamo rivedere il planning del prossimo anno.
Ma cos’è questo dual-GNSS? Ci vorrebbe uno bravo, iniziamo col prendere per buono che è il più accurato sistema di localizzazione disponibile sul mercato, e che ad oggi nessun altro orologio lo utilizza. Diventa particolarmente importante per chi arrampica vie lunghe perché permette di correggere alcuni problemi dovuti alla rifrazione del segnale, ma in tutta onestà, per noi runners, l’accuratezza degli orologi COROS era già nettamente superiore alla maggior parte dei rivali.
Altre grandi novità?
La più importante credo sia l’introduzione delle mappe, che forse era l’unico punto in cui il COROS APEX era un po’carente. Ma troviamo anche la possibilità di caricare musica ed accoppiare un paio di cuffie bluetooth grazie ad una memoria da 32 GB, il calcolo dell’HRV (andate a vedervi gli articoli di Marco Altini per ricordare di cosa stiamo parlando qui e qui), un nuovo sensore ottico per leggere il battito cardiaco al polso (e calcolare anche la saturazione del sangue, un vero pulsiossimetro), la possibilità di connettersi ad una rete WIFI e quella di poter comandare via orologio le fotocamere Insta360.
Tolta l’ultima, di cui non so dirvi molto non avendo una Insta360 Action Cam (manco di altre marche, neanche una povera cam cinese di AliBabà), sugli altri punti vi metto velocemente gli aspetti “yeah” e quelli “yeah, però…”.
Mappe: ci voleva. Possibilità di settare tre modalità di visione diverse (con o senza curve di livello), possibilità di caricare una traccia e seguirla e sistema tutto sommato intuitivo comandato dalla app via telefono. Decisamente un grande “yeah”. Cosa non dovete aspettarvi è la possibilità di guida turn-by-turn e indicazioni sulle mappe (nomi/località). Però fa il suo lavoro egregiamente nella situazione classica in cui vogliamo un modo per avere sott’occhio il percorso di gara o di un giro particolare. Per la navigazione vera, ci sono app sul telefono che svolgono il lavoro molto meglio, onestamente. Quindi promosso, anche perché touch screen e la rotella laterale come zoom rendono la consultazione facile ed immediata.
Musica: ottimo il sistema di pairing delle cuffie, la musica va caricata manualmente utilizzando file MP3. Per me che vengo dai magnifici anni 2000 e dallo scambio di file è una soluzione egregia, per chi vive solo più di Spotify, sarà richiesto uno sforzo aggiuntivo. Non se ne può certo fare una colpa a COROS, è solo per dirvi cosa aspettarvi. Come nelle mappe, lo schermo touch screen è ottimo per comandare le funzioni.
Calcolo del HRV: facile, intuitivo, rapido. Peccato che non ti dia dei reali dati di ECG ma un valore fittizio calcolato con un algoritmo che nella sua indiscussa bontà, non ha lo stesso peso. Valido, ma su questo punto, continuerò ad usare HRV4Training (sorry COROS).
Sensore ottico: oh, finalmente ci siamo. Lettura accurata, anche comparata alla fascia cardio, sono scomparsi anche quei piccoli momenti di “vuoto” che ogni tanto si registravano sull’APEX. Ottimo davvero, e la funzione pulsiossimetro permette a volte di valutare con completezza i recuperi in certe situazioni. Validissimo.
Rete WIFI: decisamente interessante, specie accoppiato con le carte topografiche e la possibilità di fare update continui al firmware, cosa su cui COROS si è dimostrata assolutamente sul pezzo (vedi traduzione italiana arrivata quest’anno).
In generale, il VERTIX 2 è una bella bestia, poco da dire. E sicuramente gli aggiornamenti continui andranno ad aggiungere e limare dove al momento c’è qualche piccola mancanza. E’un orologio no frills, adatto per svariate attività e pensato per essere utilizzato in ogni condizione. Restano i punti cardine come la facilità di utilizzo, la lunghissima durata, alcune gemme come il sistema di calcolo della potenza nella corsa (non ha niente da invidiare a STRYD). Ci si aggiunge qualche piccola chicca (ma le mappe compariranno in una versione essenziale anche sugli APEX PRO) e qualche innovazione interessante. Il prezzo non è economico, certo, ma in linea con un GPS con questo tipo di impostazioni. E COROS ha comunque sempre l’alternativa PACE 2 che come entry level è sicuramente imbattibile. Se siete malati di dati, fate svariate attività in montagna o volete qualche gadget in più rispetto all’APEX, è un buon investimento. Anche in virtù del fatto che COROS è in continua evoluzione con aggiornamenti e firmware: la macchina VERTIX è una base ottima su cui potranno sviluppare cose interessanti.
A questo proposito, COROS ha sviluppato un software web-based di analisi molto interessante, il COROS TRAINING HUB: si preannuncia una piattaforma ben costruita e di facile utilizzo. Stiamo testando sia la versione ATLETA che quella COACH, entrambe dovrebbero essere disponibili al pubblico dal nuovo anno, quindi facile che ci torneremo sopra nelle prossime settimane.
E scusate per la mia inettitudine tecnologica, ma vi avevo avvisato: è una recensione non geek.