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Ultrabericus (Strikes Back)

Ultrabericus (Strikes Back)

Ultrabericus (Strikes Back)

Ultrabericus, / ul.tra.bé.ri.cus / [dal latino Ultra ‘al di là – oltre’ e Bericus, ‘proprio dei Colli Berici’] :

  • nota manifestazione sportiva che raccoglie mammiferi bipedi in cerca di buoni motivi per ricominciare la stagione di Trail con la convinzione di essere più preparati -o quanto meno migliori- dell’anno prima.
  • gara conosciuta per bastonare gli arti inferiori con tipici scaranti, stroxi e rampe attraverso molteplici distanze.
  • festa pagana che suole annunciare la Primavera nel ghetto dell’ Ultrarunning.

Chi ci segue da un po’ lo sa: siamo degli inguaribili romantici, spesso vittime del fascino di cose semplici e istintive come lo sport di qualche anno fa che ci ha fatto scoprire la passione per il lavoro che facciamo tutti i giorni. Da bravi romantici poi, un po’ come degli anziani che sanno trovarsi al bar all’orario giusto e col mazzo da Briscola già mescolato, abbiamo dei leitmotiv che ricerchiamo nel corso dell’anno per riuscire ad orientarci tra pochi, giusti, punti fermi senza rischiare di venir travolti dall’ondata di novità che ogni anno porta gioie e dolori nel nostro panorama. Se seduto a quel tavolo, con la mia bella mano di veneziane, volessi giocarmi una carta sicura per chiudere facilmente lo scambio sull’inizio Stagione 2023, andrei a cercare qualcosa che sappia di tradizione, casa e bei ricordi.

Ultrabericus sarebbe proprio quella carta, un vero Asso: 12 edizioni (con quella ’23) bastano a inquadrarla come Pilastro della comunità del Trail Running italiano, con una nomea affermata e una storia solida. La distanza Integrale di circa 65 km e 2500 metri di sviluppo positivo e negativo per tanti anni è stato il riferimento della corsa su sentiero di inizio stagione, per poi farsi affiancare dalla possibilità di compiere il giro dei Berici assieme ad un/una compag* nella staffetta Twin. Ma l’organizzazione non è mai rimasta per troppo tempo con le mani in tasca: ha cercato di offrire panem et circenses, aumentando l’ingaggio verso gli atleti attraverso la creazione di altre distanze: qualche anno fa è arrivata la velocissima Urban di 21 km e poco più di 700 d+/-, in occasione del decennale ha proposto l’edizione one-shot di 100 km e 4400 d+/-, e quest’anno ha realizzato il sogno di tantissimi neofiti da sempre intimoriti dal motto un passo fuori dall’asfalto, due passi oltre la maratona, proponendo l’inedita distanza Marathon: 43 km e 1500 d+/+.

Perchè continuare a puntare su una gara con questa storicità (che a tanti suonerà come scarsa novità)? Ultrabericus offre a tutti:

  • un ambiente corribile facilmente affrontabile a tanti livelli di preparazione, ci si può arrivare in tanti stati di forma diversi e non è necessario che questa sia una gara A del vostro calendario: in un attimo la si può trasformare in un bellissimo allenamento di corsa sulla distanza, lavorando da ristoro a ristoro per godersi al meglio l’esperienza nella sua semplicità di muovere un passo avanti all’altro;
  • un contesto di gara old school : un’ottima occasione per lasciare a casa le macchinosità dell’ambiente Ultra e mantenersi a contatto con un evento semplice, curato, autentico;
  • un materiale obbligatorio ridotto all’osso che consente di godersi l’esperienza senza dover ricorrere a zaini enormi o sistemi fantasiosi per portarsi dietro l’impossibile;
  • un comparto organizzativo, di balisaggio e di volontari davvero ottimo: non ci facciamo problemi a presentare UBT come uno degli eventi di Trail meglio gestiti del Paese.

FAQ – Frequently Asked Questions

UBT è una gara difficile? In generale: no, specie in questo senso di percorrenza la difficoltà media dei sentieri è contenuta, a parte qualche passaggio più ‘esposto’ tra Covoli e Falesie. Questa difficoltà medio bassa del playground è tuttavia anche la maggiore causa dei problemi che possono sorgere: un pacing errato è molto facile e ritrovarsi coi crampi al 35° km con un’altra metà di gara davanti è un incubo che può concretizzarsi per tanti.

Il miglior consiglio per il pacing della gara lunga? Prendersi i primi 10-15 km per capire in che genere di giornata vi trovate, senza esagerare. per quanto vi siate preparati a puntino gli imprevisti potrebbero cominciare presto, tardi o non presentarsi mai ma rimangono un’eventualità. Starsene tranquilli fino a dopo Arcugnano e perchè no, fino a San Donato vi consente di rimanere sul pezzo, conservare energie e prendere le misure. Tutto il guadagnato lo potrete incanalare sulla seconda metà.

Scarpe da Trail o da Strada? Annosa questione: una bella scarpa ibrida salva la vita! Se siete in grado di correre per 8-10 ore in scarpe da strada sui sentieri: fatelo, ma occhio a ginocchia e dintorni…se temete il cedimento di suole e supporti delle stradali allora meglio una scarpe da Trail essenziale ma robusta. Diverso discorso per Urban e Twin: in condizioni secche una scarpa da strada vi può bastare. 

Anche in caso di fango?  Considerato che stanno ancora estraendo pezzi di concorrenti rimasti sepolti sotto il fango dell’edizione 2018, in questo caso confermiao caldamente le scarpe da Trail.

Da temere di più le salite o le discese? Quest’anno, probabilmente, col giro antiorario son da temersi soprattutto le discese. In salita, nel male potete camminare e portarle a casa dignitosamente anche a passo svelto, ma camminato. Se vi tassate i quadricipiti tirando troppo le discese, specie quelle corte e nervose della prima sezione fino a Pederiva, allora saranno dolori da lì a qualche decina di minuti.

Ma i bastoncini, li porto? Nonostante il buon local legend Francesco Rigodanza nel 2021 ci abbia dimostrato che si può stampare un 5h39′ muniti di bastoncini, è una strategia che vi consigliamo solo se avete la buona abitudine di macinare km a suon di Kinder Brioches. A parte gli scherzi: il loro uso può essere un aiuto solo se siete pratici e li avete (ri)spolverati durante i vostri ultimi lunghi pre gara (perchè li avete fatti, vero?), o perchè temete di ‘piantarvi’ sugli ultimi dislivelli. Sulla carta, tolta qualche salita mediamente impegnativa per sviluppo rispetto al resto, i dislivelli di UBT non sono così ripidi e lunghi da consigliarne l’utilizzo. Inoltre, anche se dovessimo aprire un’enorme parentesi sulle ricerche dedicate all’ambito, è dimostrato che su dislivelli di media pendenza l’utilizzo dei bastoncini non apporta un sostanziale aiuto in termine di economia di corsa/camminata. Morale: potete tranquillamente camminare tutti i dislivelli con le mani sulle ginocchia e otterrete un ottimo effetto in ogni caso.

Posso farmi seguire sul percorso da un assistente? Certo, l’assistenza personale è consentita in tutti i ristori, non fuori da essi. Se avete un’anima pia che vi segue il giorno della gara allora potete tranquillamente portarvi la nutrizione sufficiente tra un punto ristoro e l’altro senza pensare a dover partire con tutto il carico, ma occhio agli imprevisti!

La birra all’arrivo c’è? Nella più sana tradizione Ultraberica, la birra non manca mai. Menabrea torna sponsor della manifestazione e vi aspetta tutti all’arrivo (forse forse qualche Alpino o qualche volontario sul percorso ne avrà già pronta anche ai Ristori, ma non costringeteci a scrivere una FAQ sulla birra in gara: your pick!)

Percorsi

Integrale – Twin Lui&Lei / 65km 2500d+/-

Il percorso degli anni dispari si è sempre guadagnato la parte del poliziotto buono: viene generalmente chiamato il ‘giro veloce’ perchè le tre ‘lunghe’ salite del giro orario vengono barattate con dislivelli meno estesi, basti pensare che le salite più impegnative sono

  • quella che dagli Zanchi, km 14, sale fin quasi a San Gottardo in 3 km e 250 d+ continuativi
  • quella dopo il ristoro di Pederiva, al km 23, accumula 200 d+ in 1,8 km
  • quella che da Toara sale a Monte Tondo (con intermezzo al ristoro di San Donato) che misura 3 km con uno sviluppo di 250 d+ su rampa erta ed esposta al Sole in larga parte.

A rendere il giro più veloce è anche lo sviluppo a scendere, le discese di

  • San Gottardo – Pederiva al km 20 (3km e 300 d-)
  • Monte Tondo – Scudelletta al km 36,5 (1,5 km e 150 d-)
  • Villabalzana – Lago di Fimon al km 46,5 (2,4 km e 300 d-)

sanno essere scorrevoli per gambe allenate che potranno recuperare minuti preziosi sul resto del ritmo medio, mentre tireranno qualche brutto scherzo a chi ha esagerato sulla gestione del passo e si ritroverà quadricipiti incazzati e delle gambe di marmo fino a Vicenza.

Chiaramente non possiamo ridurre un percorso a delle semplici difficoltà sui sali/scendi, la struttura classica dell’Integrale prevede una veloce uscita da Vicenza nei primi 10 km sub-urbani dove il più grande nemico per gli atleti è la foga generale, e un graduale approccio ai colli mediante sentieri di crescente impegno man mano che si arrampicano sulla Dorsale Ovest dei Berici. Qui il ritmo cauto dei primi 20km viene spezzato dalla prima discesa lunga di giornata, attraverso la Canaletta che scende veloce a Pederiva: qui solitamente qualche caviglia viene lasciata per strada, una volta qualcuno ci ha pure rotto un sandalo (e ha chiamato la fidanzata per farsene portare uno di scorta al ristoro poco distante, madness) ma fatto sta che si sta ancora intruppati a meno che non siate davanti a ritmi poco raccomandabili. Per voi c’è sempre il Santino a fine gita, promesso.

Dopo Pederiva i paesaggi cambiano un po’ (no, non è vero) mentre si sale verso l’area di Pozzolo, e ci si muove tra carrarecce e mulattiere che abbiamo già ribattezzato il Chianti dei Berici; ci avviciniamo gradualmente alla salita più dura di giornata che conduce tra olivari e rampe su sentiero fino all’Eremo di San Donato. Qui si arriva sempre tutti un po’ stanchi: ma se la situazione si fa brutta: un bel respiro, si fa pit stop, si considerano le pillole a disposizione:

  • Pillola Blu: fine della storia, sali sul pulmino della vergogna; domani ti sveglierai nel tuo letto e andrai a correre la StraVicenza 10km col nervoso.
  • Pillola Rossa: resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio: si va a Vicenza tutto d’un fiato. Domani andrai comunque a correre la StraVicenza 10km ma col sorriso e le gambe piene.
  • Pillola Verde: sei il primo staffettista della Twin e ti puoi sedere DOPO aver dato il cambio al/alla tu* staffettista.

Se hai scelto la pillola giusta, c’è una sola direzione dall’Eremo: salire. Dopo Monte tondo si scende alla Scudelletta e si inizia un’altra sezione molto suggestiva (ho già detto che salire all’Eremo di San Donato è suggestivo in una maniera più…mistica?). Ci si inerpica su per i Covoli della Cengia e ci si spinge in direzione Torretta (ristoro del 45°). Qui attenzione che è dove anni pari e dispari cambiano parecchio, non c’è una seconda salitona a sostituire quella di Pederiva del giro Orario, ma una serie di piccole salite che non risparmiano: se si arriva a San Donato con le gambe buone, si va via dritti, se ci si arriva alla frutta, qui si soffre fino a Villabalzana.

Da lì si plana giù al Lago di Fimon attraverso la Forestale e ad ogni passo ringrazierete di doverla fare in discesa e non in salita come negli anni pari; poi maledirete di essere scesi nel piattume del giro del Lago, perchè per arrivare al ristoro successivo (Arcugnano, km 54) avrete i terribili campi ribattezzati della Ritirata di Russia. Qui c’è poco da fare: (il mio caro Coach direbbe che è quella sezione di gara pensata per fare incazzare, ndr). Si sta zitti e si tira dritto tra campi, argini e altri campi. Pure Bliss. (gira voce di una deviazione da queste parti, ma noi non vi abbiamo detto niente).

Passato l’ultimo ristoro si entra a poco a poco, km dopo km e strappetto dopo strappetto nel giardino di Vicenza, si stringono i denti nelle risalite ad Arcugnano, Villa Margherita e Monte Berico, e in un attimo (si fa per dire) starete già decidendo quanti scalini scendere con ogni passo mentre percorrerete le Scalette verso l’arrivo. Da lì è solo godimento, riempitevi lo sguardo e il cuore ad ogni passo degli ultimi 800m mentre il rumore del Centro si avvicina, e Piazza dei Signori vi accoglie tra le sue Colonne. Congrats, avete Ultrabericus sotto la cintura!

Nota per le Staffette: obbligatorio arrivare per manina! Lasciate a casa il presepe, vi concediamo giusto il cane.

Marathon / 43 km 1500d+/-

Della Marathon spendiamo solo qualche parole per la sezione in cui devia dall’Integrale intorno al km 17 e taglia i colli da Ovest a Est per ricongiungersi alla traccia del giro grande a Villabalzana, circa 9,5 km e 450 d+ dopo.

Di seguito la sezione interessata al microscopio, più avanti l’altimetria generale della Marathon.

Della sezione aggiuntiva della Marathon non c’è molto da dire se non Hail Mary. L’aggiunta pensata da Ultrabericus Team promette scintille per chi fa ritmo aggressivo e proverà inevitabilmente a tirare la discesa da Perarolo, il rilancio di Villa di Fimon, e poi l’unico grosso dislivello evidenziato sotto in blu:

  • dalle Tezze, km 21, al ristoro di Soghe, km 23: 2km e 300 d+ croccanti. .

Non andate all in lì che poi è tutta corribile fino alla fine. E la Forestale spacca-gambe in discesa ve la beccate anche voi!
Sicuramente la distanza Marathon è una piacevole aggiunta: permette davvero a tutti di cimentarsi in un percorso che non richiede troppe ore da passare sulle gambe e offre comunque un’esperienza UBT in grande stile: chissà che qualche bravo stradista non ci tiri giù un bel tempone coi fiocchi, siamo tutti curiosi perchè il percorso si presta!

Un premio speciale per chi salta il ristoro a Soghe e tira un dritto fino a Torri di Arcugnano.

UBT Urban – Nordic / 21km 700 d+/-

La gara veloce e cattiva di casa, ma anche ottima per offrire una prima esperienza di Trail ai neofiti. Ultrabericus Urban nasce dai primi e dagli ultimi km della classica Integrale, connettendo Vicenza ad Arcugnano tramite sentieri e strade ad Ovest della Dorsale Berica e riportando i concorrenti in Piazza dei Signori via i percorsi ad Est sui sentieri di Villa Margherita. Panorami forse meno ricercati, ma per chi sa guardarsi attorno c’è molto da vedere, specie per il patrimonio storico di Palladio & friends. Consigliata a tutti quelli che cercano una gara da batticuore, e per chi vuole guadagnarsi facilmente lo splendido arrivo nel centro storico di Vicenza, e quest’anno anche per il Nordic Walking!

Materiale Obbligatorio

Ad accompagnare le gare Ultrabericus Team c’è sempre un’attenzione maniacale per il materiale obbligatorio, che nel caso di UBT è davvero essenziale: si tratta veramente di 6-7 cose così leggere da essere riposte in un marsupio: e nonostante questo tutti gli anni c’è chi riesce a ‘dimenticare qualcosa a casa’. Non fatelo: portate tutto nel vostro zaino/marsupio e godetevi la giornata.

Ricordiamo che l’assistenza personal è consentita in TUTTI i ristori.

Dal sito dell’organizzazione:

Materiale obbligatorio PER Integrale e secondo staffettista Twin lui & lei:
1 – borraccia o altro contenitore con 0,5 litri d’acqua,
2 – telo termico di sopravvivenza,
3 – fischietto,
4 – giacca antivento,
5 – bicchiere personale (la borraccia se a tappo largo è valida come bicchiere),
6 – lampada frontale funzionante, con batterie cariche,
7 – mascherina protettiva bocca e naso se prescritta dalle normative.

Materiale obbligatorio per primo staffettista Twin lui & lei e MARATHON:
1 – borraccia o altro contenitore con 0,5 litri d’acqua,
2 – telo termico di sopravvivenza,
3 – fischietto,
4 – giacca antivento,
5 – bicchiere personale (la borraccia se a tappo largo è valida come bicchiere),
6 – mascherina protettiva bocca e naso se prescritta dalle normative,
Per il primo staffettista Twin lui & lei e per la Marathon NON è obbligatoria la lampada frontale.

Materiale obbligatorio per Urban:
1 – telo termico di sopravvivenza,
2 – fischietto,
3 – giacca antivento,
4 – bicchiere personale,
5 – mascherina protettiva bocca e naso se prescritta dalle normative,
Per la prova Urban NON sono necessari la borraccia 0,5 l e la lampada frontale.

Orari di partenza:

  • UBT integrale 65km, Twin (1° staffetta) e Marathon 43km: start ore 10:00 AM
  • UBT Urban e Nordic 21km: start ore 11:00 AM

Come da tradizione: orari dei cancelli e di cut-off non ve ne diamo, siamo CERTI che non ce ne sia bisogno.

Per quanto possano sembrare pochi, questi quattro passi sui Berici sanno dare tanto. Have fun out there!

Gradatim Ferociter

Coach T.

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