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Ultrabericus Trail

Ultrabericus Trail

Ultrabericus Trail

Anche quest’anno Ultrabericus si prepara a dare il via ad uno degli appuntamenti immancabili del nostro panorama gare. Dopo edizioni memorabili per il livello atletico importante culminate con il 2018, dove Vicenza ha ospitato una gara di osservazione e selezione per la squadra Azzurra di Trail Running in vista dei mondiali di Penyagolosa, e un 2019 con tempi da record, gli ultimi anni hanno confermato l’apprezzamento da parte del popolo ‘trailer’ dell’evento e l’organizzazione Ultraberica ha rilanciato sulla fiducia degli appassionati con un’inedita edizione del decennale arricchita con la nuova distanza dei 100km. Di fronte a questa novità, e con diversi dei nostri DU Believers in start line delle diverse distanze, era DOVEROSO parlare di un appuntamento come questo e offrire una comoda guida a Ultrabericus dal punto di vista di Coach Tommaso: fermo amante del percorso, local e partecipante in più edizioni. Enjoy!

Da sempre Araldo della Primavera, Ultrabericus Trail (abbreviatelo UBT e non UTB che noi local altrimenti ci arrabbiamo) spalanca le porte del cambio stagione e prova a ricordarci -timidamente- che è quasi ora di shorts e t-shirt tecniche un po’ più leggere. Giunto all’11esima edizione, UBT è un classico ‘di primavera’ che negli anni è arrivato a portare sui sentieri complessivamente anche più di 2000 persone con le varie distanze proposte dall’evento. Gli speed racers trovano pane per i loro denti sui 22 km dell’ Urban Trail, i curiosi della media distanza possono affrontare la staffetta Twin lui&lei da 30-35km con un cambio di testimone presso l’affascinante Eremo di San Donato, mentre gli atleti alla ricerca di qualche ora in più da passare sui Colli Berici possono scegliere se percorrere il classico Loop dei 65 km -quest’anno in senso orario- o lanciarsi nel giro grando dell’edizione speciale da 100km. Qualsiasi la distanza scelta, quest’anno arrivo e partenza tornano in Piazza dei Signori, nel cuore di Vicenza, rendendo entrambi i momenti davvero memorabili.

Due DU Believers dell’anno scorso, li riconoscete?

Tra i punti forti della gara segnaliamo:

– Una gara di corsa tra le old schoolers d’Italia, dove ti ‘basta correre’ su sentieri di difficoltà contenuta, portare con te quel poco che serve per goderti una bella giornata di corsa, e vivere con paradossale leggerezza un’esperienza *Ultra * definita dall’organizzazione Un passo fuori dall’asfalto, due passi oltre la Maratona.
Un’ottima occasione per lasciare a casa le macchinosità dell’ambiente Ultratrail e mantenersi a contatto con un evento semplice, curato, autentico

– un materiale obbligatorio ridotto all’osso che consente di godersi l’esperienza senza dover ricorrere a zaini enormi, sistemi di trasporto extra o crew con cambi multipli sul percorso (more on this later)

– un comparto organizzativo, di balisaggio e di volontari davvero eccezionale, che raramente ha deluso le aspettative (non ricordiamo veramente un momento in cui l’han fatto, a dirla tutta) rendendo UBT uno degli eventi di Trail meglio gestiti del Paese.

FAQ – Frequently Asked Questions

UBT è una gara difficile? UBT è una gara difficile per chi vuole rendersela tale: la difficoltà media dei sentieri è contenuta, a parte qualche passaggio in discesa ‘esposta’ tra Covoli e Falesie e un paio di salite ‘cancare’. Questa difficoltà medio bassa del playground è tuttavia anche la maggiore causa dei problemi che possono sorgere: un pacing errato è molto facile e ritrovarsi coi crampi al 35° km con un’altra metà di gara davanti è un incubo che può concretizzarsi per tanti. Una gestione conservativa nella prima metà di gara consente ampio margine di lavoro nella seconda: prendete il vostro ritmo, mangiate e bevete bene, correte rilassati senza fare la gara degli altri, e UBT non diventerà una gara difficile.

Il miglior consiglio per il pacing della gara lunga? Prendersi i primi 10-15 km per capire in che genere di giornata vi trovate, senza esagerare. per quanto vi siate preparati a puntino gli imprevisti potrebbero cominciare presto, tardi o non presentarsi mai ma rimangono un’eventualità. Starsene tranquilli fino a dopo Torri di Arcugnano e perchè no, fino a San Donato vi consente di rimanere sul pezzo, conservare energie e prendere le misure. Tutto il guadagnato lo potrete incanalare sulla seconda metà.

Scarpe da Trail o da Strada? Annosa questione: per anni la risposta è stata strada, ma con lo specializzarsi delle calzature pensate per i diversi ambiti del trail running (una volta si considerava una scarpa da Trail un prodotto da montagna poco affine alla corsa in collina) ora è facile trovare una scarpa che ricordi le caratteristiche di una stradale per fluidità e peso, ma che dia maggiore grip, protezione e sostegno per una corsa di molte ore. Questo è l’ago della bilancia della questione: se siete in grado di correre per 8-10 ore (e più per la 100km) in scarpe da strada sui sentieri: fatelo, se temete il cedimento di suole e supporti allora meglio una scarpe da Trail essenziale ma robusta. Diverso discorso per Urban e Twin: in condizioni secche una scarpa da strada vi può bastare. 

Anche in caso di fango? Questa è l’unica casistica in cui consigliamo a tutti una scarpa dotata di un battistrada da off-road. Il fango Berico non perdona.

Da temere di più le salite o le discese? Per la natura nervosa del percorso in diverse sezioni, probabilmente le discese. In salita, nel male potete camminare e portarle a casa dignitosamente anche a passo svelto, ma camminato. Se vi tassate i quadricipiti tirando troppo le discese, allora saranno dolori ad ogni dislivello a scendere. E ce ne sono davvero tanti.

Ma i bastoncini, li porto? Nonostante l’anno scorso un certo Francesco Rigodanza ci abbia dimostrato che sui Berici i bastoncini si possono portare eccome, (e ci si può anche vincere l’Integrale, ndr) il loro uso può essere un aiuto solo se avete l’ossessione di averli sempre appresso, o perchè temete di ‘piantarvi’ sugli ultimi dislivelli. Sulla carta, tolta qualche salita mediamente impegnativa per sviluppo rispetto al resto, i dislivelli di UBT non sono così ripidi e lunghi da giustificare / consigliare il loro utilizzo. Inoltre, anche se dovessimo aprire un’enorme parentesi sulle ricerche dedicate all’ambito, è dimostrato che su dislivelli di media pendenza l’utilizzo dei bastoncini non apporta un sostanziale aiuto in termine di economia di corsa/camminata. Morale: potete tranquillamente camminare tutti i dislivelli con le mani sulle ginocchia e otterrete un ottimo effetto in ogni caso.

Posso farmi seguire sul percorso da un assistente? Certo, l’assistenza personale è consentita in tutti i ristori, non fuori da essi. Se avete un’anima pia che vi segue il giorno della gara allora potete tranquillamente portarvi la nutrizione sufficiente tra un punto ristoro e l’altro senza pensare a dover partire con tutto il carico, ma occhio agli imprevisti!

La birra all’arrivo c’è? Nella più sana tradizione Ultraberica, la birra non manca mai. Menabrea torna sponsor della manifestazione e vi aspetta tutti all’arrivo (forse forse qualche Alpino o qualche volontario sul percorso ne avrà già pronta anche ai Ristori, ma non costringeteci a scrivere una FAQ sulla birra in gara: your pick!)

I Colli Berici tutti d’un fiato.

Percorsi

Integrale – Twin Lui&Lei / 65km 2500d+/-

La vera gara Classica si snoda quest’anno attraverso i Colli Berici in senso orario, da tradizionale anno pari. Da sempre ha avuto la nomea del giro più difficile, per via del Sole che segue lo stesso giro della gara offrendo poco riparo nei giorni caldi, e delle tre salite di maggiore sviluppo rispetto alla sorella del giro antiorario/dispari; non entriamo nel merito, ma possiamo già dirvi che una di queste tre salite (lo strappo maledetto che doveva condurre dall’abitato di Villaga all’Eremo di San Donato -km 33-34 -) è stata rivista e accorciata, dando sicuramente un po’ di respiro in più nella prima metà di percorso.

Il percorso nei primi 16km è una Fuga da Alcatraz col progressivo spostarsi verso il complesso collinare dei Berici. Se non vi farete distrarre dalla tonnara dei primi km dopo la salita iniziale a Monte Berico non vi perderete Ville palladiane, sentieri Urban e i primi strappetti che conducono al ristoro di Torri di Arcugnano e poi alla spina nel fianco della prima salita di giornata: La Forestale del Lago di Fimon.

Prendetela come vi riesce, ascoltatevi: è il vostro lasciapassare per spostarvi nella zona ‘alta’ dei Colli e per non dover pensare più (per 15 km almeno) a dislivelli impegnativi.

Lungo la Dorsale Berica passerete contrade, carrarecce , boschi in fiore, covoli e falesie baciate dal sole. C’è giusto un ristoro intermedio presso Torretta, al 22°. L’incanto viene momentaneamente spezzato dal seghetto di discesa verso Barbarano (km 32-33) e risalita a San Donato, luogo davvero suggestivo con le falesie d’arrampicata che abbracciano l’Eremo e gli staffettisti trepidanti che aspettano il loro compagno della prima metà. Questo passaggio segna generalmente la metà gara: km 35.

Se siete dell’integrale auguratevi di non sentire già i primi crampi arrivati qui, o sarà lunga tornare a Vicenza, se invece siete staffettisti godetevi il vostro lavoro ben fatto e passate il testimone a chi completerà il giro coi secondi 30km. La seconda metà è molto, molto, molto veloce. Dall’Eremo ci si avventura con fluide discese verso la Valle del Calto con i suoi mulini storici, e verso l’incrocio di Pederiva per affrontare l’unico grosso dislivello di questa frazione: Pederiva – San Gottardo, La Maledetta. Più o meno 4,5 km con quasi 400 di dislivello complessivo. Si sale costanti e pendenti all’inizio con un breve momento di rifiato a metà, per poi risalire ancora e ancora fino al ristoro del 45° a San Gottardo – Villa Bonin. Momento per ricomporsi, lasciare le madonne volare via e poi -come vedete dall’altimetria- godersi il lungo percorso a scendere che vi condurrà attraverso Perarolo, Arcugnano, le sabbie mobili del Canile di Vicenza e gli ultimi strappi per raggiungere il Centro città: Val dei Vicari (con annesso ristoro al 56°) e la graduale salita a Monte Berico, da cui si scende per le iconiche scalette per inoltrarsi in centro storico. Piazza dei Signori è lì, a un tiro di sasso, vi attende per accogliervi tra le Colonne di San Marco e del Redentore e a ripararvi a fianco della Basilica Palladiana: stampatevela bene in testa perchè è un arrivo di rara bellezza su TUTTO il panorama trail Italiano. Ultrabericus Trail è vostro.

Oooh, Aaah. That’s how it always starts, then later there’s just running and screaming. Jurassic Park
Iconico passaggio all’Eremo di San Donato.

Edizione Speciale 100km / 100 km 4400d+/-

Per commemorare i dieci anni di Ultrabericus, nel 2020 venne proposta quest’edizione speciale, che si terrà ufficialmente quest’anno. In generale, per cumulare 100km e 4000 metri di dislivello sui Berici, l’organizzazione è dovuta andare proprio a cercare angoli reconditi del comprensorio collinare, uscendo dal percorso dell’ Integrale con varie aggiunte in sezioni importanti della gara:

– km 13-25 / niente risalita della Forestale del Lago di Fimon (pheww!), dopo il ristoro di Torri di Arcugnano il percorso vira sulla dorsale Est dei colli, in direzione Costozza e Lumignano. Qui aspettatevi alcuni tra i sentieri più belli di tutti i Berici, con scorci sulle grotte del Brojon, sul sentiero Trioci fino alla risalita in Croce di Lumignano. Un’angolo dei Colli davvero immersivo, peccato sia molto breve: dopo la risalita dal ristoro di Lumignano verso Torretta il percorso rientra sull’Integrale.

– km 43-67 / dopo l’Eremo di San Donato inizia quello che è forse l’angolo più sperduto dei Berici: la Curva Sud che va ad abbracciare Toara, Villa del Ferro e Grancona. Tra vigne, campi, qualche argine e qualche muretto da risalire per tornare in dorsale, forse è dove la testa farà il suo maggior lavoro, specie dopo il giro di boa di Villa del Ferro (e la risalita bella tesa annessa). Calma e concentrazione, c’è da resistere fino al 67-68° per tornare sull’Integrale e, purtroppo, beccarsi la Maledetta risalita da Pederiva a San Gottardo.

– km 77-90 / Ultimo petalo distaccato dalla traccia Integrale, quella parte del percorso pensato per fare incazzare [Coach G. cit] qui ci si sposta sul percorso Circolare di Brendola-Altavilla. Bosco, bosco, ancora bosco ma ora per sentieri meno tecnici. Ha due risalite cattive prima e dopo il ristoro di Brendola, e uno snervante attraversamento di campi nella sezione di Valmarana (86-88°) quindi ricordatevi di tutte le ripetute in piano che avete fatto, quando ci arrivate. Verranno buone. Dal 90°, col passaggio ad Arcugnano, si può finalmente iniziare a respirare aria di Vicenza: gambe in spalla e pronti ad affrontare le ultime due rampe, poi il periplo dei Colli Berici -quello completo- sarà vostro.

Ndr: i km dei ristori qui segnalati sono ricavati dalla geo-localizzazione tra traccia e mappa. Potrebbero non coincidere alla perfezione con quelli segnalati dall’organizzazione (margine di errore di un km). Usateli come riferimento, ma non sbroccate se non sono precisi al 200% 😉

UBT Urban 22km

La gara veloce e cattiva di casa, ma anche ottima per offrire una prima esperienza di Trail ai neofiti. Ultrabericus Urban nasce dai primi e dagli ultimi km della classica Integrale, connettendo Vicenza ad Arcugnano tramite sentieri e strade ad Est della Dorsale Berica e riportando i concorrenti in Piazza dei Signori via i percorsi ad Ovest della Dorsale. Panorami forse meno ricercati, ma per chi sa guardarsi attorno c’è molto da vedere, specie per il patrimonio storico di Palladio e soci. Consigliata a tutti quelli che cercano una gara da batticuore, e per chi vuole guadagnarsi facilmente lo splendido arrivo nel centro storico di Vicenza.

Ultrabericus Urban fa rima con ‘pedal to the metal’.
Punto fermo di ogni edizione UBT: la prima salita di giornata scollinando i Portici di Monte Berico.

Materiale Obbligatorio

Ad accompagnare le gare Ultrabericus Team c’è sempre un leitmotiv attento dedicato al materiale obbligatorio, che nel caso di UBT è davvero essenziale: si tratta veramente di 6-7 cose così leggere da essere riposte in un marsupio: e nonostante questo tutti gli anni c’è chi riesce a ‘lasciare qualcosa a casa’. Non fatelo: portate tutto nel vostro zaino/marsupio e godetevi la giornata. L’unica difficoltà può esserci per chi correrà la 100km, per il trasporto della nutrizione, ma ricordiamo che l’assistenza personal è consentita in TUTTI i ristori.

Dal sito dell’organizzazione:

Materiale obbligatorio per CentoIntegrale e secondo staffettista Twin lui & lei:

1 – borraccia o altro contenitore con 0,5 litri d’acqua,

2 – telo termico di sopravvivenza,

3 – fischietto,

4 – giacca antivento,

5 – bicchiere personale (la borraccia se a tappo largo è valida come bicchiere),

6 – lampada frontale funzionante, con batterie cariche,

7 – mascherina protettiva bocca e naso.

Materiale obbligatorio per primo staffettista Twin lui & lei:

1 – borraccia o altro contenitore con 0,5 litri d’acqua,

2 – telo termico di sopravvivenza,

3 – fischietto,

4 – giacca antivento,

5 – bicchiere personale (la borraccia se a tappo largo è valida come bicchiere),

6 – mascherina protettiva bocca e naso,

per il primo staffettista Twin lui & lei NON è obbligatoria la lampada frontale.

Materiale obbligatorio per Urban:

1 – telo termico di sopravvivenza,

2 – fischietto,

3 – giacca antivento,

4 – bicchiere personale,

5 – mascherina protettiva bocca e naso,

per la prova Urban NON sono necessari la borraccia 0,5 l e la lampada frontale.

Orari di partenza:

  • UBT edizione 100km: start ore 5:00 AM
  • UBT integrale 65km: start ore 10:00 AM
  • UBT prima staffetta: start ore 10:00 AM
  • UBT Urban 22km: start ore 11:00 AM

Come da tradizione: orari dei cancelli e di cut-off non ve ne diamo, siamo CERTI che non ce ne sia bisogno.

Che il vostro viaggio su e giù per i Berici inizi e finisca col piede giusto.

Gradatim Ferociter

Coach T.

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